Più famoso è il "lake effect snow", ovvero una condizione piuttosto tipica dei grandi laghi nella parte nord-orientale degli Stati Uniti che si verifica quando masse d'aria gelida provenienti dalle alte latitudini transitano sui laghi ancora caldi in tardo autunno o all'inizio della stagione invernale. L'evaporazione intensa crea nubi e forti precipitazioni nevose sulle zone sottovento al lago. Ebbene il nostrano Lago di Garda oggi fa esattamente l'opposto. Siamo in primavera e le sue acque hanno una temperatura ancora bassa, di conseguenza la formazione di nubi cumuliformi viene inibita.
Nell'immagine allegata possiamo notare le correnti orientali (frecce gialle) e le nubi cumuliformi presenti un po' su tutto il quadro. Queste arrivano fino al bordo orientale del lago per svanire durante il transito sopra le fredde acque lacustri. Una volta superato lo specchio d'acqua ci vuole ancora un po' prima che le nubi possano tornare a formarsi. Con la linea tratteggiata gialla abbiamo evidenziato una zona priva di nubi dalla forma coincidente con le rive occidentali del lago; è la zona dove in queste particolari condizioni la convezione è inibita. L'aria più fredda nei bassi strati impedisce al momento la formazione di nubi a sviluppo verticale, creando un'azione stabilizzatrice sulla colonna d'aria.